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Energia per un'economia climaticamente neutra - Un'economia circolare che si può rigenerare
Prevenzione della salute a partire dal lavoro - Orario, formazione continua e piena occupazione
Dopo l'era del petrolio, siamo forse forse all'alba di una vera "società dell'idrogeno".
L'idrogeno è considerato anche come mezzo per esportare energia verde, fino al progetto di un'economia energetica dell'idrogeno che alimenta tutto, dai veicoli alle case e all'industria.
- Il più energetico dei carburanti per unità di massa (2,2 volte quello del gas naturale) né tossico né inquinante,
- il più leggero dei gas, che è un fattore determinante per la sicurezza di un impianto (tasso di diffusione quattro volte quello del gas naturale),
- i suoi limiti di detonazione nell'aria coprono un intervallo ristretto che è un elemento positivo di sicurezza in un volume aperto, poiché accoppiato con un'alta velocità di diffusione, le condizioni di concentrazione per una detonazione sono molto difficili, anche quasi impossibili, ottenere
Vedi storia
In un sistema energetico integrato l'idrogeno può favorire la decarbonizzazione dell'industria, dei trasporti, della produzione di energia elettrica e dell'edilizia.
La strategia dell'UE per l'idrogeno si prefigge di concretare questo potenziale attraverso investimenti, regolamentazione, creazione di un mercato, ricerca e innovazione. Guarda
  • Rendere più ambiziosi gli obiettivi dell'UE in materia di clima per il 2030 e il 2050
  • Garantire l'approvvigionamento di energia pulita, economica e sicura
  • Mobilitare l'industria per un'economia pulita e circolare (Vai al documento)
Energia per un'economia climaticamente neutra: il piano della Commissione per il sistema energetico del futuro e l'idrogeno pulito (Vai al documento)
Questa transizione graduale richiederà un approccio in più fasi:
  • tra il 2020 e il 2024 sosterremo l'installazione di almeno 6 gigawatt di elettrolizzatori per l'idrogeno rinnovabile nell'UE e la produzione fino a un milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile;
  • tra il 2025 e il 2030 l'idrogeno dovrà entrare a pieno titolo del nostro sistema energetico integrato, con almeno 40 gigawatt di elettrolizzatori per l'idrogeno rinnovabile e la produzione fino a dieci milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell'UE;
  • tra il 2030 e il 2050 le tecnologie basate sull'idrogeno rinnovabile dovrebbero raggiungere la maturità e trovare applicazione su larga scala in tutti i settori difficili da decarbonizzare.
Attualmente, l'economia dell'idrogeno in Europa ha un fatturato di 2 miliardi di euro. Tale cifra è pronta a saltare a 140 miliardi di euro entro il 2030, accompagnata da circa 140.000 posti di lavoro che potrebbero essere creati.
L’opzione è la più compatibile con l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050. (Vedi documento) Sviluppare un’economia dell’idrogeno pulito, o idrogeno verde, è parte centrale della strategia europea per decarbonizzare
Utilizzando l'elettricità per l'elettrolisi dai pannelli solari o dalle turbine eoliche si ottiene l'idrogeno verde. Ora i costi sono diminuiti rapidamente e gli elettrolizzatori stanno già entrando in gioco commercialmente.
Uno sguardo ai prototipi di auto a idrogeno
La scelta dell’Idrogeno verde Vedi note sulla produzione
  • Idrogeno grigio: prodotto dalla conversione termochimica del gas naturale, ma con forti emissioni di CO2.
  • Idrogeno blu: simile a quello grigio, ma con l'aggiunta della cattura e stoccaggio sottoterra della CO2.
  • Idrogeno verde: attraverso l'elettrolisi dell'acqua, viene usata energia elettrica (proveniente da fonti rinnovabili, come eolico e solare) per “scomporre” l'acqua in idrogeno e ossigeno, senza emissioni di CO2.
  • Idrogeno verde prodotto a basse temperature con procedimenti bioloigici dalle piante, senza produzione di CO2

  • Alcuni link a esempi di piani, progetti, applicazioni industriali
    La strategia per l’Idrogeno in Germania >>     •     Il nuovo camion a celle a combustibile della Quantron AG >>     •     1.000 camion a zero emissioni alimentati a idrogeno sulle strade del Nord Europa     •     Hyundai Motor Co. ha spedito 10 camion a idrogeno in Svizzera     •     L'elettrolizzatore da 2 megawatt per produzione di idrogeno     •     Toyota: sviluppo di un camion a celle a combustibile a idrogeno     •     Treni a idrogeno di Alstom     •     Nuova fabbrica di pile a idrogeno     •     Dal 2022 partirà la produzione Bosch di tecnologia fuel cell     •     Una fabbrica che utilizza l'idrogeno prodotto dal solare     •     L'ammoniaca vero cavallo di battaglia     •     Arabia Saudita diventa hub mondiale dell'idrogeno     •     La Cina lancia il trattore a idrogeno     •    
  • Reduce alla base del concetto di circolarità è quello di ridurre i consumi di materia prima, progettando prodotti con una obsolescenza a lungo termine e con una manutenzione semplice, con costi inferiori;
  • Reuse il riutilizzo delle materie prime è il primo grande ciclo di vita dei prodotti, in modo da non perdere quell’energia spesa per generare quel prodotto;
  • Recycling ultimo passaggio per recuperare la materia. Leggi lo schema
  • PREVENZIONE DELLA SALUTE A PARTIRE DAL LAVORO

    L'implementazione della digitalizzazione a tutte le applicazioni di produzione e dei diversi servizi, il salto tecnologico che si sta sviluppando (di cui la robotizzazione è solo un aspetto), e soprattutto la sempre più veloce conoscenza scientifica, portano nei prossimi anni ad un progressivo cambiamento del modo di produrre, della organizzazione di lavoro.
    Questo cambiamento non comporta automaticamente un miglioramento della condizione di lavoro e della salute sia nel lavoro che nella organizzazione civile.
    Va ricordato che una gran parte del lavoro continuerà ad avere le caratteristiche tradizionali. (Vedi i dati di malattia e infortunio dell'O.I.L.)
    Il costo della nuova automazione e del cambiamento del ciclo di produzione sarà molto elevato: diventerà molto più costoso e rigido modificare a valle organizzazione e tecnologia, che non risolvere a monte le difficoltà per il lavoro umano, già nella fase di progettazione e sperimentazione.
    L'associazione tra specifiche condizioni di lavoro e di rischio e patologie deve essere provato col metodo epidemiologico e ragionata la sua origine nel luogo di lavoro o nel territorio. La prevenzione (in questo caso l'eventuale cambiamento organizzativo o tecnologico) va ragionata sulla base delle sintomatologie e della validazione di ciascun gruppo di lavoratori.
    Il metodo epidemiologico, (Vedi lo studio dell'Emilia Romagna) con cui durante la pandemia la popolazione si è confrontata, va applicato fornendo gli strumenti idonei per proporre i migliori risultati. Questo significa che nei luoghi di lavoro deve essere richiesta e valorizzata la valutazione da parte dei lavoratori; significa anche che la organizzazione sindacale considera la salute centrale e sa raccogliere le indicazioni dalle realtà per confronto.. Fascicolo sanitario........

    ORARIO - FORMAZIONE CONTINUA - PIENA OCCUPAZIONE

    Perché e Come ridurre l'orario di lavoro
    Pensiamo che l'efficacia della riduzione dell'orario dipenda moltissimo dalle modalità concrete con cui viene attuata. Le numerose opzioni possibili sono qui presentate, utilizzando l’esempio di esperimenti compiuti, in grado di rilevarne il grado di efficacia.
    L'esame delle motivazioni alla base della riduzione dell'orario, delle varie forme di attuazione e infine l'esame di cinque brevi studi di caso, costituiscono la base per una discussione estremamente necessaria sul modo migliore di concepire una riduzione dell'orario di lavoro a prova di futuro.
    • Vedi lo studio dell'E.T.U.I. e i casi esaminati
    • Il caso delle 36 ore nel settore tessile

    3 priorità nell’ambito dell’orario attuale delle 40 ore settimanali:
  • garantire la formazione continua, impegnando istituti superiori e università, in modo da garantire a tutti l’aggiornamento alla rapida evoluzione delle conoscenze scientifiche e delle applicazioni tecnologiche.
  • ridurre sensibilmente di conseguenza l’orario di lavoro
  • riformare gli ammortizzatori sociali in modo che i periodi di assenza di lavoro (anche precedenti all’inserimento lavorativo) siano utilizzati in progetti di gestione del territorio e gestione sociale.

  • Ciò può avvenire senza alcun tipo di riduzione del reddito e con l’ampliamento del numero di occupati, anzi compensando l’andamento variabile che la ristrutturazione delle nuove tecnologie comporterà nei territori.
    Link alle news letter più recenti:
    • Siamo già nella transizione: gli obiettivi dell'Agenda 2030
    • La transizione giusta
    • Torino, polo della rivoluzione scientifica e tecnologica
    • Un percorso comune a tutti i popoli
    • Agenda 2030: di fronte a noi c'è un equilibrio possibile - Abbiamo 11 anni per realizzarlo.
    • Una profonda trasformazione dell'economia è all'orizzonte
    • L'urgenza del clima e della salute globale è l'urgenza del progetto industriale
    • Il caso Torino: una città che può divenire esempio della transizione alla nuova economia
    • Abbiamo 12 anni di tempo
    • Scegliamo insieme come cambiare sviluppo
    • C'è poco tempo per cambiare sviluppo: dobbiamo scegliere insieme
    • Affinché non diventi troppo tardi

    SISTEMA AMBIENTE È IL SISTEMA INFORMATIVO E DI GESTIONE

    PER ATTRAVERSARE IL CAMBIAMENTO

     

    http://www.sistemaambiente.net/SA/IT/Economia_Circolare_e_Bilancio_Ambientale_di_impresa.pdf

    Per passare da una gestione dello spreco (con i suoi elevati costi sia aziendali che di sistema) a una economia circolare, è necessario uno strumento funzionale che nel modello di “Sistema Smbiente” è il Bilancio ambientale alimentato dalla contabilità ambientale (i valori quantitativi relativi all’andamento e alla destinazione delle risorse lungo tutto il ciclo dei materiali e le incidenze che essi hanno sul sistema in cui il sito è inserito) e dalla contabilità industriale. La elaborazione a livello di impresa consente di avviare con metodo concertato anche i bilanci di area e di settore.

    http://www.sistemaambiente.net/Tesi/Sistemi_di_rendicontazione_ambientale_Il_bilancio_ambientale_di_impresa_di_Marylin_Moro_%202013-2014.pdf

     

    Sistema Ambiente”, il gestionale di Digitalis, oltre agli strumenti di normale registrazione e produzione dei documenti di movimentazione dei rifiuti, offre alcune importanti opportunità per una migliore gestione del rifiuto.

    In primo luogo la possibilità di collegare il rifiuto, e la sua movimentazione, alle singole fasi di processo: questo permette di ottenere dei dati quantitativi e qualitativi più direttamente utili a produrre una riduzione ed una qualificazione del rifiuto.

    In secondo luogo con lo strumento della contabilità ambientale e del bilancio ambientale di prodotto consente di incidere in modo più efficace sugli indirizzi: cosa cambiare nei materiali, nel processo e nella progettazione e composizione del prodotto.

    http://www.sistemaambiente.net/SA/IT/Economia_circolare_Ciclo_di_Produzione_Ciclo_dei_rifiuti.pdf  

    http://www.sistemaambiente.net/News/Ita/Rifiuti/Serie_Rifiuti.pdf

     

    Il Bilancio Ambientale comprende anche il calcolo del carbonio equivalente: calcolo che viene elaborato su ogni aspetto del ciclo di produzione (il consumo di energia nei processi e dei prodotti, i mezzi di trasporto dei lavoratori e usati per i materiali ed i prodotti, la fabbricazione delle materie prime, i rifiuti prodotti dai processi e a fine vita dei prodotti).Il caclolo è la base per capire come modificare i processi e pianificare come ridurre le emissioni a effetto serra prodotte dal ciclo.

    http://www.minambiente.it/pagina/cose-la-carbon-footprint

     

    www.sistemaambiente.net      info@sistemaambiente.net