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Rischi specifici nell’accesso a silos, vasche e fosse biologiche, collettori fognari, depuratori e serbatoi utilizzati per lo stoccaggio e il trasporto di sostanze pericolose GUIDA OPERATIVA Abstract - riassunto |
Autore: Coordinatore: Ing. Roberto Cianotti Organismo: ISPESL, Dipartimento Processi Organizzativi Pagg. 92 Anno: 2008 |
INTRODUZIONE FINALITÀ Il D.Lgs. 81/08, in linea con il previgente D.Lgs. 626/94, ha ribadito la necessità di effettuare la valutazione dei rischi, ponendo specifica attenzione alle attività che espongono i lavoratori a fattori di rischio per la sicurezza e la salute a causa della presenza di sostanze tossiche, asfissianti o infiammabili. Le statistiche relative agli infortuni sul lavoro mostrano che un considerevole numero di morti e infortuni gravi è associato proprio alla presenza di tali sostanze, con un’incidenza maggiore nelle attività svolte in ambienti confinati, all’interno dei quali possono venirsi a creare condizioni atmosferiche e ambientali tali da favorire il verificarsi dell’evento incidentale. Maggiormente critica si presenta inoltre l’esecuzione di attività occasionali, ovvero di tipo non ripetitivo. È infatti più frequente, in tali casi, la tendenza a non pianificare adeguatamente il processo lavorativo che, troppo spesso, viene lasciato all’improvvisazione delle squadre operative, non sempre sufficientemente formate ed informate dei rischi cui si trovano ad essere esposte. Tale realtà si è rivelata all’opinione pubblica, in maniera drammatica e prorompente, a seguito di recenti gravi incidenti verificatisi nei luoghi lavoro. Tali episodi hanno confermato che ad essere colpite sono, in larga misura, le microimprese che operano, talvolta, in subappalto presso dei committenti. Il presente documento è pertanto rivolto in maniera particolare a queste ultime che, nel nostro Paese, rappresentano la realtà produttiva principale e maggiormente vulnerabile dal punto di vista della sicurezza, poiché dotata di minori risorse aziendali e competenze da dedicare all’approfondimento e all’aggiornamento degli aspetti gestionali e tecnici che influiscono sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Esso non intende porsi come una linea guida di comparto, esaustiva di tutti i rischi presenti nelle attività trattate, ma ha il solo scopo di fornire indicazioni per l’individuazione, la valutazione e la gestione dei rischi legati alla presenza di sostanze pericolose non sufficientemente conosciute o non prontamente identificabili in ambienti confinati. Lo stesso potrà essere utilizzato come uno strumento specifico di supporto ed integrazione per l’esecuzione della valutazione dei rischi che il datore di lavoro è tenuto ad effettuare, ai sensi del D.Lgs. 81/08, con specifico riferimento alle attività di manutenzione, riparazione, controllo e ispezione che si svolgono in ambienti confinati in cui sono presenti o possono svilupparsi sostanze tossiche, asfissianti, infiammabili o esplosive; non sono state invece considerate le lavorazioni inserite nel ciclo produttivo di attività industriali. Nel documento sono state affrontate le criticità nell’accesso ad ambienti confinati quali silos, vasche e fosse biologiche, collettori fognari e serbatoi adibiti al trasporto di sostanze pericolose. Sono state pertanto considerate solo quelle sostanze che costituiscono “iniziatori“ di incidente ripetitivi o di elevata gravità e che, con maggiore frequenza, sono presenti o si sviluppano in tali luoghi. In particolare sono state considerate le sostanze in forma aerodispersa (anche a seguito di evaporazione o sublimazione di sostanze liquide o solide) e le polveri. STRUTTURA DEL DOCUMENTO Dopo aver riportato nel capitolo 1 i termini e le definizioni più importanti, così come definite dalla vigente normativa, e nel capitolo 2 i principali riferimenti normativi (il cui testo integrale è stato inserito negli Allegati “A1” e “A2”), nel capitolo 3, è stato affrontato il tema dell’identificazione delle sostanze pericolose e dei rischi associati. Gli Allegati “A3”, “A4” e “A5” supportano la lettura di tale capitolo riportando i valori limite di esposizione professionale. Ad esse si aggiungono l’Allegato “A6”, contenente i criteri di classificazione ed etichettatura delle sostanze pericolose mentre l’Allegato“A7” riporta le schede di consultazione rapida per alcune sostanze che è possibile rilevare negli ambienti confinati trattati dalle presenti linee guida (da non confondere con le schede di sicurezza i cui contenuti sono definiti da specifica normativa). Nel successivo capitolo 4 vengono presi in considerazione alcuni ambienti e lavorazioni in cui possono essere presenti, o possono svilupparsi, sostanze pericolose, al fine di aiutare gli operatori ad identificare il pericolo e valutare i rischi anche nei casi in cui non sono immediatamente percepibili. Nel capitolo 5 sono invece descritte le procedure generali di valutazione e gestione dei rischi che dovrebbero essere adottate dal datore di lavoro per ridurre efficacemente i rischi, terminando con un esempio riferito al caso specifico degli ambienti confinati con possibile presenza di sostanze infiammabili o esplosive. Nei capitoli 6 e 7 infine vengono fornite indicazioni riguardo strumenti e metodi per individuare la presenza di sostanze pericolose, e principali mezzi di protezione, rispettivamente. INDICE INTRODUZIONE 1. TERMINI E DEFINIZIONI 1.1 Termini e definizioni generali 12 1.2 Termini e definizioni per sostanze tossiche e asfissianti 12 1.3 Termini e definizioni per sostanze combustibili 13 1.4 Termini e definizioni per il rischio di esplosione 15 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2.1 Obblighi dei datori di lavoro in caso di svolgimento diretto di compiti di prevenzione e protezione dai rischi 17 3. IDENTIFICAZIONE DEGLI AGENTI PERICOLOSI E RISCHI ASSOCIATI 3.1 Concetto di ambiente confinato 18 3.2 Rischi associati alla presenza di agenti chimici pericolosi in ambienti confinati 18 3.3 Classificazione delle sostanze pericolose 19 3.4 Tipi di sostanze 21 3.4.1 Sostanze asfissianti 21 3.4.2 Sostanze tossiche 21 3.4.3 Sostanze infiammabili e esplosive 22 3.5 Valori limite di esposizione professionale 23 3.6 Caratteristiche di alcuni agenti chimici pericolosi 24 4. AMBIENTI E LAVORAZIONI IN CUI POSSONO ESSERE PRESENTI O SI POSSONO SVILUPPARE SOSTANZE PERICOLOSE 4.1 Rischi associati a sostanze asfissianti 25 4.2 Rischi associati a sostanze tossiche 25 4.3 Rischio di incendio o esplosione 26 4.4 Analisi di alcuni incidenti realmente accaduti 27 5. PROCEDURA GENERALE DI VALUTAZIONE E GESTIONE DEI RISCHI 5.1 Valutazione dei rischi in ambienti confinati 28 5.2 Principi generali per la corretta gestione dei rischi 28 5.3 Modalità di esecuzione del lavoro 30 5.4 Sistemi e procedure di lavoro sicuri 30 5.4.1 Nomina di un supervisore dei lavori e organizzazione con “permessi di lavoro” 30 5.4.2 Impiego di operatori idonei al tipo di lavoro 31 5.4.3 Localizzazione ed estensione del rischio 31 5.4.4 Isolamento dell’ambiente confinato rispetto ad altri ambienti pericolosi 31 5.4.5 Verifica dell’idoneità delle vie di accesso/uscita 32 5.4.6 Ventilazione dell’ambiente 32 5.4.7 Verifica dell’aria contenuta nell’ambiente confinato 32 5.4.8 Risanamento/bonifica atmosfera ambiente confinato 32 5.4.9 Gestione dell’eventuale presenza di agenti chimici pericolosi non eliminabili 32 5.4.10 Utilizzo di autorespiratori 33 5.4.11 Utilizzo di altri DPI necessari 33 5.4.12 Utilizzo di attrezzature di lavoro adeguate alla specifica situazione e di attrezzature speciali 33 5.4.13 Illuminazione 33 5.4.14 Sistema di comunicazione 33 5.4.15 Controllo e allarme 34 5.4.16 Piani e procedure di emergenza 34 5.4.17 Modalità di accesso all’ambiente confinato 34 5.5 Piani e procedure di emergenza 34 5.5.1 Idoneità degli addetti al soccorso 35 5.5.2. Comunicazioni 35 5.5.3 Arresto 35 5.5.4 Equipaggiamenti di soccorso e rianimazione 35 5.5.5 Servizio di pubblico soccorso 35 5.6 Classificazione di pericolosità di ambienti confinati e relative procedure 36 5.6.1 Procedura per zone a minimo rischio 36 5.6.2 Procedura per zone a elevato rischio 36 5.6.3 Conclusioni 37 5.7 Un esempio: ambienti confinati con possibile presenza di agenti chimici infiammabili o esplosivi 37 5.7.1 Procedure operative 38 5.7.2 Prescrizioni aggiuntive per lavori caldi 39 5.7.3 Permessi di lavoro 39 6. STRUMENTI E METODI PER INDIVIDUARE LA PRESENZA DI SOSTANZE PERICOLOSE 6.1 Strumenti a lettura diretta 40 6.2 Rivelatori elettronici 40 6.2.1 Sensori catalitici 40 6.2.2 Sensori a conducibilità termica - catarometri 40 6.2.3 Rivelatori all’infrarosso 41 6.2.4 Rivelatori a semiconduttore 41 6.2.5 Rivelatori a fotoionizzazione 41 7. MEZZI DI PROTEZIONE 7.1 Dispositivi di Protezione Individuale 42 7.1.1 Generalità 42 7.1.2 Legislazione applicabile 43 7.1.3 Requisiti di prodotto 43 7.1.4 Requisiti d’uso 45 7.1.5 Schema indicativo per l'inventario dei rischi ai fini dell'impiego di attrezzature di protezione individuale 46 7.1.6 Elenco indicativo e non esauriente delle attrezzature di protezione individuale 46 7.2 Protezione delle vie respiratorie 47 7.2.1 Criteri per il miglior utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie 48 7.2.2 Valutazione dei rischi per l'utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie 48 7.2.2.1 Elementi del programma di protezione delle vie respiratorie 48 7.2.2.2 Fattori da considerare nella valutazione dei rischi 48 7.2.2.3 Informazioni operative, Istruzioni e Addestramento 49 7.2.2.4 Manutenzione 50 7.2.2.5 Immagazzinamento 50 7.2.2.6 Registrazioni 50 7.2.3 Atmosfere di immediato pericolo per la vita o la salute 50 7.2.3.1 Generalità 50 7.2.3.2 Condizioni 51 7.2.3.3 Situazioni che possono presentare atmosfere di immediato pericolo per la vita o la salute 51 7.2.3.4 Situazioni di emergenza determinate da sostanze pericolose 52 7.2.3.5 Caratterizzazione della protezione respiratoria nel caso di insufficienza di ossigeno 52 7.2.4 Atmosfere potenzialmente corrosive 53 7.2.5 Atmosfere potenzialmente esplosive 54 7.2.6 Contaminanti potenzialmente permeanti 54 7.2.7 Contaminanti particolati (aerosol) 54 7.2.8 Gas e vapori contaminanti 55 7.2.9 Alcune considerazioni sulla formazione del personale 55 7.3 Protezione della cute 56 7.4 Protezione di posizionamento, trattenuta, arresto caduta e discesa 56 7.4.1 Classificazione 56 7.4.2 DPI di posizionamento, trattenuta e arresto caduta 58 7.4.3 Sistemi di accesso e posizionamento mediante funi 58 7.4.4 Dispositivi di discesa 58 7.4.5 Imbracature e punti di attacco 59 ALLEGATI A1 Estratto dal D.Lgs. 81/08: Titoli I e II 61 A2 Estratto dal D.Lgs. 81/08: Allegato IV “Requisiti dei luoghi di lavoro” 62 A3 Estratto dal D.Lgs. 81/08: Allegato XXXVIII “Valori limite di esposizione professionale” 64 A4 Estratto dal D.Lgs. 81/08: Allegato XLIII “Valori limite di esposizione professionale” (agenti cancerogeni/mutageni) 68 A5 Valori limite di soglia delle principali sostanze presenti negli ambienti di lavoro oggetto del presente documento, 69 riportati nelle liste dell’American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH, 2007) A6 Decreto Ministero della Salute del 14 giugno 2002, n. 197: Allegato VIII “Requisiti generali per la classificazione e l’etichettatura di sostanze” 70 A7 Schede di consultazione rapida di alcune sostanze che possono essere presenti negli ambienti confinati 76 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI RIFERIMENTI NORMATIVI |